Lorca e la chitarra

La presenza della chitarra, icona per eccellenza della musica iberica, è nella poesia lorchiana discontinua. Questo non perché Lorca non avesse confidenza con lo strumento, ma perché esso, come altri simboli della sua poesia, rappresenta un medium sacro, il luogo in cui si manifesta l'epifania del suono, portatore di arcaiche verità.

Il poeta, oltre ad avere un’ottima formazione come pianista, suonò la chitarra come era inevitabile per un giovane della sua età, nato in Andalusia e sensibile alla musica. Dice di se stesso:

"Estoy aprendiendo a tocar la guitarra. me parece que lo flamenco es una de las creaciones más gigantescas del pueblo español. Acompaño ya fandangos, peteneras y "er cante de los gitanos": tarantas, bulerías y romeras. Todas las tardes vienen a enseñarnos el Lombardo (un gitano maravilloso) y Frasquito er de La Fuente (otro gitano espléndido). Ambos tocan y cantan de una manera genial, llegando hasta lo más hondo el sentimiento popular"

Evidentemente, al di là delle capacità che egli sviluppò sullo strumento, l'incontro con la chitarra fu veicolo di sensazioni ed esperienze che nutrono il suo universo poetico-musicale. Si parla di suoni di festa, di danza in cui l'aspetto della ritualità è conservato al di là di ogni tentativo di formalizzazione. Si tratta di una ritualità che evoca la vita e il suo contrario, sentimenti forti, universali e assoluti, quelli che rendono tutti uguali. E' di questo in fin dei conti che la maggior parte delle canzoni popolari parlano, amore e morte. Tutto questo sarà il portato che Lorca proietterà nel Poema del cante jondo, nel quale compare una lirica sulla chitarra che rappresenta una sintesi della sua poetica. In essa la chitarra è il suono che piange da lontano, è un suono arcaico che è impossibile fermare. E il poeta è così persuaso di questa immagine che l'associa all'acqua e all'aria, due elementi della natura senza tempo. E’ evidente quale profonda assimilazione di questo immaginario fosse maturata nel poeta e quanto egli fosse riuscito nel contempo a trasferire su un piano simbolico-poetico suggestioni dense di significati, ma scarne nella loro forma.